Come lo stile d
I “denti storti” o più correttamente le malocclusioni sono un insieme di malattie della bocca e dei denti molto diffuse tra i bambini e gli adulti. La cura delle malocclusioni è spesso impegnativa sia come tempo che come impegno economico. È quindi utile domandarsi perché tali situazioni si manifestino così frequentemente e se esista la possibilità di prevenirle. In generale sappiamo che la predisposizione genetica e gli stili di vita influenzano grandemente la possibilità di sviluppare una certa malattia. Questo è vero anche per le malocclusioni dentarie. Ora, se è facile e intuitivo capire che l’ereditarietà è importante, basti pensare alle somiglianze facciali tra genitori e figli, è meno intuitivo comprendere il ruolo dello stile di vita nello sviluppo delle malocclusioni. Eppure questo ruolo è fondamentale, al pari, forse superiore, di quello dell’ereditarietà. La vera domanda è quindi: come può lo stile di vita causare lo sviluppo delle malocclusioni? La risposta a questa domanda va ricercata in un principio fondamentale della fisiologia, cioè del funzionamento di tutti gli organismi biologici: “la funzione crea la forma e la forma influenza la funzione”. Già dalle prime ora di vita dopo la nascita i genitori possono aiutare il bambino a crescere forte e sano, creando i presupposti per lo sviluppo di una dentatura armonica ed equilibrata. Per esempio l’allattamento al seno è un primo fondamentale tassello per lo sviluppo corretto delle ossa mascellari e della dentatura. MI spiego: il bambino nel succhiare il latte materno effettua una vera e propria “spremitura” del capezzolo materno, attivando energicamente i muscoli della mandibola e la lingua. Questa azione del bambino è il primo stimolo per il corretto sviluppo della bocca. Pensate invece al differente impegno richiesto agli stessi muscoli durante la suzione della tettarella di un biberon, specie quelle con un foro largo, che non richiede alcuno sforzo per succhiare. La scarsa attività dei muscoli risulterà insufficiente a stimolare la crescita delle ossa, e ci ritroveremo con un bimbo con la mandibola arretrata rispetto alla mascella. Le cose si complicano se il bimbo anche dopo i primi mesi di vita utilizza in modo eccessivo o protratto nel tempo il ciucciotto o il biberon. Il problema è che continuando a utilizzare questi dispositivi il bimbo si allena a comportamenti particolari: si abitua a usare la lingua spingendola in avanti e ad abbassare la mandibola per ingoiare. Questo schema è normale fino ai due anni circa di età, ma poi diventa dannoso per lo sviluppo. Infatti con la comparsa dei denti da latte il bambino dovrebbe spontaneamente imparare a un nuovo schema di deglutizione, spingendo la lingua in alto contro il palato e serrando la mandibola invece che aprirla. Lo stimolo funzionale della lingua contro il palato fornirà allo stesso palato il giusto stimolo per la crescita, e difficilmente il bambino svilupperà malocclusioni. Non solo: la corretta posizione della lingua svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo di una fisiologica respirazione nasale. È frequentissimo osservare infatti che i bambini con deglutizione scorretta mostrino anche una respirazione scorretta prevalentemente attraverso la bocca. In conclusione: occorre insegnare al bambino prima possibile a masticare cibi consistenti e duri che stimolino il corretto sviluppo dell’organo della masticazione, evitando cibi troppo raffinati e molli.
Nelle foto: risultati dopo sei mesi di rieducazione funzionale e terapia ortopedica.